(Colombia, Bogotá, 1951)
Poetessa, narratrice e saggista.
Codirettrice della miscellanea Internazionaledi letteratura Los
Conjurados, ricopre la carica di editrice generale della Rivista
letteraria Común Presencia,riconosciuta dal Ministerio de la Cultura
de Colombia la più illustre pubblicazione nel suo genere. Dal 1989 è
presidentessa della Fundación Literaria Común Presencia, che si occupa di
valorizzazione e diffusione culturale. Cofondatrice ed editrice generale del
seminario virtuale Con-Fabulación, che conta 95.000 iscritti. Vincitrice di numerosi premi letterari (fra
i quali il Premio Literaturas del Bicentenario, assegnato dal Ministerio
de Cultura de Colombia nel 2010). Ha
rappresentato la Colombia nell’ambito di numerosi incontri letterari
internazionali. Le sue poesie sono state tradotte in inglese, arabo, francese,
italiano, portoghese, ungherese, tedesco, romeno, russo e svedese. Ha
pubblicato i volumi : Huracanes de sueños (Poesía), Ediciones La
Catedral, Bogotá, 1983-1984. Gota ebria (Poesía), Ediciones Embalaje,
Museo Rayo Roldanillo (Valle) 1987. Territorio de máscaras (Poesía),
Hojas Sueltas. Bogotá, 1990. La casa leída (Antología de autores
universales sobre el tema de la casa), Común Presencia Editores, Bogotá, 1996. Migración
de la ceniza (Poesía), Cooperativa Editorial Magisterio, Bogotá, 1998. Omar
Rayo, Geometría iluminada (Entrevista), coautora, Ediciones Embalaje,
Roldanillo (Valle), 2001. Antología esencial (Poesía), Colección Los
Conjurados, Bogotá, 2001. Memoria absuelta (Poesía), Colección Viernes
de poesía, Universidad Nacional de Colombia, Bogotá, 2004. Memoria absuelta (Poesía),
Centro Cultural de España, Lustra-Editores, Lima (Perú) 2008. Estación profética (Antología personal), Caza de Libros, Ibagué,
(Colombia), 2010. Grandes entrevistas de Común Presencia (Premio Literaturas
del Bicentenario- Ministerio de Cultura- Colombia) Común Presencia Editores,
Bogotá, 2010.
Traduzione: Alex Borio
INVENTARIO
Nulla hai avuto.
Hai solo fantasticato una casa e la
luna,
una flebile fiamma.
La notte profonda,
messaggera fra stelle solitarie.
Ombra nitida e fedele che indica
il sentiero del cosmo.
Musica dell'acqua...
Adesso lo sai.
Impallidiscono le mani.
Osservi il tempo del tuo corpo,
dei fiumi,
delle rovine.
Devi solo darti al sonno
senza pronunciare l'ultima parola.
Devi solo chiudere gli occhi
e abbandonare le braccia.
E questo è il tutto.
Ma non sai il come.
ABISSO
Evocando il principe Amleto
Morire, sognare, lasciarsi
smarrito nel sogno
senza mai destarsi.
Morire con una rosa fra i denti.
Petali sccumuli
sul pallore della pelle...
ormai vinta,
stanca
di essere pelle e ferita
rosa straniata,
straniata spina.
Cosmi sconosciuti.
Partire
morire
lasciarsi
senza commiato mai.
AZZURO DISABITATO
Una preghiera
Un cielo
la pretesa
del ritorno all'origine.
Vana sete!
Talvolta io
e le stelle pronunciamo
la stessa ombra.
INTEMPERIE
Pioggia:
mi impregna la pelle
mi bagna gli occhi.
La mia notte si apre
a te.
Mia erranza.
Il mio infinito turbamento
mi perseguita.
Quali voci
da quali cieli
mi attraggono?
Quale divinità
piange
e io non l'ascolto?
ASSERZIONE PROFETICA
Crepuscoli ignoti
destini vani
presente irreale
Sperpero!
I miei occhi non possono cambiare
nulla.
Non le parole pronunciate o taciute
non il volto della morte
celato nelle pieghe dell’ombra.
Centinaia di oblii
e umide crisalidi
–guardiane delle tombe–
Si accumulano incuranti del mio
singhiozzo.
Si fermano gli orologi
carichi di angoscia.
© Poemas de Amparo
Osorio